|
||
Stili :
|
Storia
Le Himalayan Singing Bowls nascono 3000 anni or sono come oggetti rituali, magici ed esoterici, all'interno di una cultura sciamanica pre-buddhista chiamata Bon-Po. Con la successiva e progressiva diffusione in Tibet del Buddhismo Vajaryana (Buddhismo Tibetano o Tantrico), le Singing Bowls si arricchiscono di componenti mistiche e religiose, finalizzate al conseguimento del Satori (Illuminazione). Vivono per due millenni nel silenzio dei 7000 monasteri Himalayani fino all'invasione cinese della metà del secolo scorso; vedono quindi la distruzione di quasi tutti i monasteri, lo sterminio dei monaci e degli abitanti dei villaggi (un milione di Tibetani uccisi), la fusione di buona parte di loro e l'esilio dei 130.000 Tibetani che seguono nel 1959 il Dalai Lama in India. Sulle spalle degli esuli, le Singing Bowls sopravvissute giungono così in una nuova terra, conoscono la povertà e le privazioni non solo materiali ma soprattutto spirituali, venendo a mancare quel mistico legame che univa i monasteri agli abitanti dei villaggi sottostanti e che veniva espresso, nelle cerimonie e nei rituali, con il suono di centinaia di loro. Con infinita umiltà diventano recipienti per i cereali, utensili da cucina, contenitori per i cibi, stoviglie d'uso quotidiano. Vengono messe sul fuoco, strofinate, lavate e perdono via via i preziosi segni e i magici simboli che erano stati impressi su di loro, mentre diventano sempre più visibili i metalli che ne compongono la lega, fatti affiorare dal tempo e dalla progressiva ossidazione. L'umiltà nel servire, così le avvolge donando loro quella compassione che potevano sperimentare soltanto nell'esilio, nella povertà, nel sentirsi ultime tra gli ultimi. La saggezza millenaria di cui erano silenziose custodi viene d'un tratto permeata di una luce abbagliante e assoluta: ora sono pronte per affrontare un nuovo viaggio e giungere fin qui, tra le nostre mani.
|
|