so che ogni dolore e ogni felicità sperimentati o ancora da sperimentare sono solo opportunità di ricordo, offerte da me stesso a me stesso

so anche che nulla di ciò che percepisco, gioia, sofferenza, amore, paura, esiste al di fuori del gioco

proprio come in un film, dove tutto è reale, gli attori, gli sceneggiatori, i costumisti ma tutto non è reale

un film, creato per risolvere l'enigma

“chi prova dolore? chi? chi? chi?”

in un istante tutto diventa chiaro

nessun dolore potrà mai più ostacolare il fluido scorrere dell’acqua nel torrente di montagna

con infinita compassione guardo me stesso, cieco, nel labirinto

mai mi dirò: “togliti quella benda dagli occhi!”

poiché tutto è perfetto

esattamente così com’è

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