In un tempo senza tempo, in uno spazio senza spazio, spinti dal desiderio di specchiarci per avere consapevolezza del nostro esistere, abbiamo creato dio, lui ha creato lo specchio, noi lo abbiamo attraversato rompendolo in infiniti frammenti e in quell’istante dio ha creato noi ma in quello stesso istante, a sua insaputa noi abbiamo depositato all’interno del gioco alcune forme senza contenuto, matrici crittografate e olografiche di quegli archetipi con cui il gioco era stato creato, connessioni tra la virtualità e la realtà, invisibili agli occhi di tutte le divinità intermedie e dello stesso creatore, sassolini per ritrovare la strada di casa, biglietti per l’arca.
Una singing bowl è uno dei biglietti per l’arca che noi abbiamo nascosto nel mondo delle forme per ricordare a noi stessi, coscienza senza memoria, che lo scopo del gioco è ricomporre lo specchio e svelare l’enigma. Il biglietto è uno solo, stazione di partenza = stazione di arrivo, non esiste un secondo, un terzo biglietto, quelli sono dei falsi che se presentati al gate d’imbarco comportano la cacciata dalla stazione. Esiste una sola singing bowl per chi sa che questo è il gioco della memoria e per chi non si accontenta di giocare al gioco ma vuole giocare a giocare al gioco. Tutto il resto, ovvero i corsi, i seminari, i master di terapie sonore-vibrazionali-energetiche in cui le singing bowls vengono utilizzate, non sono che strisce di fotogrammi di una pellicola proiettata sulla parete della caverna di Platone, episodi girati da registi prezzolati e interessati a gonfiare i propri ego narcisistici e a nutrire le eggregore sapientemente create dalle entità con cui hanno firmato contratti di reciproco interesse. A chi ha frequentato o sta frequentando tali corsi si consiglia di verificare la presenza di aghi cannula conficcati nella propria anima e qualora se ne riscontrasse la presenza, di stapparli e gettarli, rinnegando la povertà che si pensava affliggesse il proprio spirito.
Finché vi sarà qualcuno che toccherà, per usarla, una singing bowl,
l’ologramma continuerà a esistere, il film continuerà a essere proiettato, i
passeggeri nel salone delle feste del Titanic continueranno a danzare e lo
specchio non verrà ricomposto.
Ciascuno dovrà quindi assumersi la responsabilità dell'aver impedito a sé
stesso di specchiarsi e di ricordare qual era il suo volto originario prima
della nascita del gioco.
A ognuno di noi la scelta.
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