il Suono

senza Suono

 

 

"my"

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Battenti

   

 

Contatti

 

 

Betulla

bianco - nero

 

 

Battente a percussione: corpo in Betulla, manico in Abete Rosso.

 

Sul manico sono presenti incisioni realizzate a fuoco con filo di acciaio armonico

rappresentanti la sequenza aurea di Fibonacci. 

 

 

 

 

 

    

 

 

 

 

  

Da "Il Settimo Sigillo" di Ingmar Bergman  

ANTONIUS BLOCK: Chi sei tu?
MORTE: Sono la Morte.
ANTONIUS: Sei venuta a prendermi?
MORTE: È già da molto che ti cammino a fianco.
ANTONIUS: Me n'ero accorto.
MORTE: Sei pronto?
ANTONIUS: Il mio spirito lo è. Non il mio corpo. Dammi ancora del tempo!
MORTE: Tutti lo vorrebbero... Ma non concedo tregua.
ANTONIUS: Tu giochi a scacchi, non è vero?
MORTE: Come lo sai?
ANTONIUS: Lo so. L'ho visto nei quadri. Lo dicono le leggende.
MORTE: Sì, anche questo è vero, come è vero che non ho mai perduto una partita.
ANTONIUS: Forse anche la Morte può commettere un errore.
MORTE: Per quale ragione vuoi sfidarmi?
ANTONIUS: Te lo dirò se accetti.
MORTE: Avanti, allora.
ANTONIUS: Perché voglio sapere fino a che punto saprò resisterti...e se dando scacco alla Morte, avrò salva la vita. Ti tocca il nero.
MORTE: Si addice alla Morte, non credi?

. . .  

MORTE: Ti stavo aspettando.
ANTONIUS: Mi dispiace, sono stato trattenuto. Dato che ti ho svelato i miei piani, batterò in ritirata. Avanti. Tocca a te.
MORTE: Perché sei così soddisfatto?
ANTONIUS: È il mio segreto.
MORTE: Va bene. Allora io ti soffio il cavallo, eh?
ANTONIUS: Niente di più giusto.
MORTE: Mi hai messo in trappola?
ANTONIUS: Esattamente. Ci sei caduta in pieno. Ecco, scacco al re.
MORTE: Perché ridi?
ANTONIUS: Non preoccupartene, salva il tuo re piuttosto.
MORTE: Stai diventando arrogante.
ANTONIUS: Questa partita mi diverte molto.
MORTE: Su, tocca a te. Cerca di fare presto, che ho fretta.
ANTONIUS: Capisco che hai molte cose da fare, ma gli scacchi sono gli scacchi. è un gioco che richiede tempo.
MORTE: Davvero accompagnerai quei saltimbanchi nella foresta questa notte? Voglio dire Jof e Mia e il loro figlioletto.
ANTONIUS: Perché me lo chiedi?
MORTE: Per niente.

 . . .

MORTE: Tocca a te, Antonius Block. Hai perso interesse alla partita?
ANTONIUS: Perso interesse? Per niente.
MORTE: Ti vedo preoccupato. Di che si tratta?
ANTONIUS: Niente ti sfugge, vero?
MORTE: No. Niente mi sfugge. Allora: cos'è che ti tormenta?
ANTONIUS: È vero, sono preoccupato.
MORTE: Hai paura?
ANTONIUS: Scusa. Questo mantello è così ingombrante...
MORTE: Non preoccuparti. Ricordo benissimo dove stavamo... E ti devo dare una notizia interessante.
ANTONIUS: E cioè?
MORTE: Che ho vinto. Ti do scacco matto.
ANTONIUS: È vero.
MORTE: Ti è stato d'aiuto questo rinvio?
ANTONIUS: Ah, sì, certo.
MORTE: Ne sono lieta. E adesso ti lascio. Quando ci rincontreremo, sarà giunta l'ultima ora per te e i tuoi compagni di viaggio.
ANTONIUS: E tu ci svelerai i tuoi segreti?
MORTE: Non ho alcun segreto da svelare.
ANTONIUS: Allora non sai niente?
MORTE: Non mi serve sapere.

Mia, Jof e il loro figlioletto sono salvi !

MIA: Jof, Jof !
JOF: Mia! Li vedo, Mia, li vedo, laggiù, contro quelle nuvole scure. Sono tutti assieme... in testa a tutti è la Morte, con la falce e la clessidra. Danzano solenni, allontanandosi lentamente nel chiarore dell'alba verso un altro mondo ignoto, mentre la pioggia lava quieta i loro volti e terge le loro guance dal sale delle lacrime.
MIA: Oh tu... sempre con i tuoi sogni e le tue visioni !